Il pozzo nero è un grande serbatoio interrato all’interno del quale confluiscono gli scarichi delle abitazioni e degli edifici non direttamente collegati alla rete fognaria pubblica e ad un depuratore.

È molto importante effettuare lo spurgo del pozzo nero periodicamente per evitare le otturazioni, ostruzioni, e incrostazioni dei condotti e delle tubature, la fuoriuscita dei cattivi odori, l’interruzione del funzionamento che possono comportare problemi ambientali e di salute.

Come funziona il pozzo nero?

Il pozzo nero è utilizzato per la raccolta e smaltimento degli scarichi domestici e industriali: le sostanze più pesanti si depositano sul fondo, mentre le acque salgono in superficie. Il pozzo nero si può intasare a causa dei sedimenti solidi e grassi che si accumulano. Inoltra, ha solo un condotto di afflusso in entrata, ma non uno di deflusso in uscita, quindi, una volta che il pozzo ha raggiunto il suo limite di capacità, è necessario effettuare lo spurgo per evitare la fuoriuscita di liquami.

Che cosa succede se non si spurgano i pozzi neri?

Se non si effettua lo spurgo periodico dei pozzi neri, gli effetti negativi sono numerosi e significativi.

L’accumulo e la fuoriuscita di liquami nei pozzi neri hanno effetti significati sulla salute e sull’ambiente. Infatti, l’accumulo di liquami genera odori sgradevoli che attirano topi e insetti, che possono essere portatori di malattie.

L’accumulo di liquami nei pozzi neri porta anche all’inquinamento del suolo e delle acque sotterranee che possono portare alla contaminazione delle risorse idriche e malattie.

Le acque reflue possono fuoriuscire dai pozzi neri contaminando le fonti di acqua potabili e portando malattie infettive.

Il rischio di contaminazione dell’acqua è particolarmente significativo in quanto renderebbe l’acqua non potabile, mettendo a rischio non solo la salute umana, ma anche gli ecosistemi acquatici, l’agricoltura e l’economia locale.

La mancanza di pulizia e manutenzione periodica può causare inondazioni e allagamenti durante le piogge abbondanti oltre a permettere la riproduzione di batteri, mentre i gas nocivi che si possono accumulare all’interno dei pozzi neri possono causare esplosioni.

Quando fare lo spurgo del pozzo nero

Secondo il Decreto Legislativo 152/06, che stabilisce le norme in materia di gestione dei rifiuti e prevede sanzioni per chi non le rispetta, i pozzi neri devono essere sottoposti a manutenzione regolare e monitorati per prevenire contaminazioni e danni all’ambiente circostante.

La frequenza con cui fare lo spurgo del pozzo nero varia in base al tipo di impianti utilizzati per la raccolta dei rifiuti, la tipologia e quantità di liquami che affluiscono, e il numero di persone che vivono nell’abitazione, ma, di norma, si consiglia di fare lo spurgo del pozzo nero almeno una volta l’anno per garantirne il buon funzionamento.

Quando si fa la pulizia il pozzo nero viene svuotato prima dei liquami e detriti utilizzando un tubo di aspirazione, poi si pulisce utilizzando pompe ad alta pressione o idropulitrici che stasano i tubi di scarico, si disinfetta il sistema di raccolta, e, infine, i rifiuti vengono smaltiti secondo le normative in vigore.

Rivolgersi a ditte specializzate

Per lo spurgo del puzzo nero si utilizzano attrezzature e strumentazioni specifiche e i rifiuti devono essere portati ad un apposito centro di smaltimento, quindi è necessario rivolgersi a ditte specializzate con specifiche competenze.

Potete rivolgervi ad Acotras, azienda leader nel settore dei servizi ecologici, che dispone di un ampio parco di macchine operatrici e offre servizi professionali di alta qualità, incluso un servizio di pronto intervento su Roma e provincia.

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